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David Remazeilles
© David Remazeilles

Bordeaux, un vigneto duraturo

Da più di vent’anni, la filiera dei vini di Bordeaux si è impegnata in una viticultura responsabile e duratura. Nel 2018, il 60% dei vigneti è stato certificato da una pratica ambientale. Concretamente cosa cambia nelle vigne, nella cantina e nel nostro bicchiere 


 

Il marchio HVE

HVE (Alto Valore Ambientale). La Gironda è il primo dipartimento in Francia ad essere certificato HVE con circa 400 coltivazioni viticole certificate nel 2019. Questo marchio si basa su degli indicatori legati alla biodiversità, la strategia fitosanitaria e i metodi di fertilizzazioni. Valuta il funzionamento della proprieta nel suo insieme. Attualmente la viticultura bordolese rappresenta a tutt’oggi più di 1/4 di società HVE sul piano nazionale, considerando ogni tipo di agricoltura.

Un vino nell’agricultura ragionata

Molti programmi a livello dipartimentale e regionale sostengono l’arresto dei pesticidi nella viticultura e preparano la viticultura del domani. Nel 2030, tutti i viticoltori dovranno essere certificati nell’ottica di una pratica ambientale per rispondere alla regolamentazione dell’ AOC (Appellazione di Origine Controllata) di Bordeaux.  Molte coltivazioni con il marchio Agri Confiance (1485 coltivazioni), Terra Vitis (91 coltivazioni) o Area (443 coltivazioni) si sono già investite per preservare la biodiversità del suolo, lottare contro il riscaldamento climatico ma anche per ridurre l’utilizzazione di prodotti chimici.

Vignobles durables à Bordeaux - David Remazeilles
David Remazeilles

Un vino bio

Il vino bio è regolamentato a livello europeo dal 2012. La vinificazione bio (la trasformazione dell’uva in vino) presenta qualche differenza con la vinificazione convenzionale soprattutto sulla dose dei soltifi autorizzati. Ma è soprattutto all’origine, a livello della viticultura (la cultura dell’uva) che si rilevano delle distinzioni poichè per fertilizzare la vigna e proteggerla contro le malattie, solo i prodotti naturali sono autorizzati, i prodotti sintetici e gli insetticidi sono proibiti. I viticultori bio possono utilizzare delle preparazioni a base di zolfo, di rame o a base di piante.

Un vino biodinamico

L’obiettivo dell’agricoltura biodinamica è di creare un legame tra le piante, il suolo e il mondo animale. I viticoltori biodinamici utilizzano delle preparazioni a base di piante per rinforzare la vigna e aiutarla a svilupparsi anche tenendo conto del calendario lunare per intervenire sulla pianta al momento migliore.

Alcuni utilizzano la musicoterapia per stimolare le difese naturali dei piedi della vigna e diffondono la musica mattina e sera nelle loro vigne ! La collatura (l’aggiunta di proteine che coaugulano al contatto dei tannini e permettono di imprigionare le parti in sospensione) è autorizzata come pure la filtrazione del vino. La viticoltura biodinamica è registrata con i marchi Biodyyin e Demeter.

Vignes durables Bordeaux - David Remazeilles
David Remazeilles

Un vino naturale

Per il momento non esiste ancora il marchio per il vino naturale ma una associazione nazionale del vino naturale (AVN) che lo definisce cosi : “Il vino Naturale, è dunque un vino la cui uva è prodotta dall’agricoltura biologica o biodinamica (e) che è imbottigliato senza alcun prodotto chimico, né additivo”.

Le vendemmie devono essere fatte a mano, la collatura e la filtrazione sono proibiti e i soli lieviti autorizzati sono i lieviti “indigeni” cioè quelli presenti naturalmente nell’uva. Gli aderenti che rispettano queste regole possono apporre il logo  dell'AVN. L'aggiunta di solfiti è tollerata a livelli molto molto limitati.

Le S.A.I.N.S

Le S.A.I.N.S sono i vini  « Senza Alcun Intrant (prodotto estraneo) Né Solfito ». Si tratta della pratica più completa verso un vino natura. Assai vicina della pratica del vino naturale, questa non tollera assolutamente alcun prodotto estraneo nel momento della vinificazione.

Patrick Cronenberger - rang de vignes durables
Patrick Cronenberger


 

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